Tacchini e Casadei in coro “Mondiali Milano? Vogliamo la medaglia che ci manca”

ROMA (ITALPRESS) – A guardarli da fuori, sembrano l’opposto l’uno dell’altro: Gabriele Casadei con un sorriso da ragazzino, Carlo Tacchini silenzioso e riflessivo. Ma appena iniziano a parlare, i ruoli si invertono. Casadei è il più timido, mentre Tacchini prende il comando della conversazione con la sicurezza di chi ha esperienza da vendere.

In acqua, però, tutto cambia. Le differenze si annullano: diventano un solo corpo, un unico equipaggio. E vincono.

Il 2024 è stato un anno storico per la canoa sprint italiana. A Parigi, nel C2 500 metri, Tacchini e Casadei hanno conquistato un argento che mancava da 64 anni, riportando l’Italia sul podio olimpico della specialità.

“Abbiamo più responsabilità ora. Dobbiamo essere la continuità della canoa italiana, portare avanti questa eredità”, ha spiegato Tacchini. “C’è anche un po’ più di visibilità, ma in fondo siamo sempre noi, con la voglia di migliorarci ogni giorno”.

L’attenzione ora è tutta rivolta a Milano 2025, sede dei Campionati Mondiali di Canoa Sprint della ICF, in programma ad agosto. E se la medaglia olimpica è già al collo, c’è ancora un obiettivo che manca all’appello: quella iridata. “È quella che ci è sempre sfuggita”, ammette Tacchini. “Sappiamo quanto sarà difficile, ma proprio per questo vogliamo affrontare i migliori e dare il massimo in casa nostra. Sarebbe bellissimo conquistarla davanti al nostro pubblico”.

Casadei rilancia con determinazione: “È una sfida che ci motiva tantissimo. E ci stiamo preparando al meglio, anche grazie alla collaborazione con l’Istituto di Medicina e Scienza dello Sport di Roma. Stiamo lavorando su dati, feedback, ogni dettaglio può fare la differenza”.

Nonostante abbiano iniziato a pagaiare insieme da appena due anni, la loro sintonia è già evidente. Tacchini, 30 anni, è il punto di riferimento; Casadei, 22, il talento in piena crescita. “La parte più complicata è stata trovare un equilibrio tra due modi diversi di lavorare”, racconta Tacchini. “Ma è stato anche il bello del percorso. Abbiamo costruito un’intesa e ottenuto un grande risultato. Ora dobbiamo continuare a crescere come squadra”.

Il legame tra i due è fatto anche di leggerezza e ironia. Tra una battuta sull’essere “il più famoso” (Casadei, ovviamente) e una frecciatina musicale, emerge la vera forza di questa coppia: la complicità.

Infine, il loro sguardo va oltre i risultati. Tacchini e Casadei sperano che il loro successo possa contribuire a un cambiamento più ampio all’interno dello sport, soprattutto sul piano della parità di genere. “Vogliamo che la nostra medaglia serva a qualcosa di più”, conclude Tacchini. “La canoa non è uno sport solo per uomini. Serve maggiore attenzione e sostegno anche per le donne. I club stanno crescendo e qualcosa si muove. Speriamo di poter dare una mano, anche in questo”.

-Foto ufficio stampa Federazione italiana canoa kayak-
(ITALPRESS).

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